Shōtōkai – etimologia

| Etichette: , , , | domenica 8 maggio 2011 11:52

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Il termine Shōtōkai (松涛会) significa gruppo, collegio di Shōtō (Shōtō era lo pseudonimo usato dal M° Gichin Funakoshi per firmare le proprie poesie). La traduzione letterale del termine Shōtō è "onde di pino" ed il Mº Funakoshi spiegò il motivo della scelta del termine nel suo libro "Karate-Dō - My Way Of Life": «...La città fortificata di Shuri dove sono nato è circondata da colline con foreste di pini delle Ryūkyū e vegetazione sub-tropicale, fra cui il monte Torao... La parola Torao significa "coda di tigre", termine appropriato poiché la montagna era molto stretta e così foltamente boscosa che, vista da lontano, sembrava proprio la coda di una tigre... Quando avevo tempo, solevo passeggiare sul monte Torao...se accadeva che ci fosse anche un po’ di vento, si poteva udire lo stormire dei pini e sentire il profondo impenetrabile mistero che si trova all'origine di tutta la vita... Godere la solitudine ascoltando il vento fischiare attraverso i pini mi sembrava un'eccellente maniera per raggiungere la pace della mente che il Karate richiede...queste sensazioni sono sempre state parte di me, fin dall'infanzia: decisi così che "SHŌTŌ" era il miglior nome con il quale firmare le mie poesie.» L’uso del temine Shōtōkai appare per la prima volta nel 1935 quale denominazione assunta dal comitato di allievi del M° Funakoshi, creato su iniziativa di Kichinosuke Saigo, importante figura politica dell’epoca, con lo scopo primario di raccogliere i fondi alla costruzione del primo dōjō dedicato esclusivamente alla pratica del Karate in Giappone. Infatti il tremendo terremoto che nel settembre del 1923 colpì Tōkyō, danneggiò il dōjō di Meisei Juku e la pratica poté continuare grazie all’offerta dell’uso del proprio dōjō fatta dal maestro di Kendō Hiromichi Nakayama, amico del Maestro Funakoshi oltre che, naturalmente, presso quei club universitari della capitale giapponese ove era stata introdotta la pratica del Karate-dō. La raccolta dei fondi diede buoni frutti tanto che la costruzione del nuovo dōjō, cui il comitato diede il nome di Shōtōkan (松涛館) e che in seguito sarà individuato anche come honbu dōjō (dōjō centrale), ebbe inizio nella primavera del 1936 e terminò nel 1938. Il M° Funakoshi chiamava il suo metodo semplicemente Karate-dō; i termini Shōtōkan e Shōtōkai non individuavano ancora alcuno stile o scuola ma, rispettivamente, il dōjō ed il gruppo formato dagli allievi del Maestro. Poiché tali allievi si allenavano nello Shōtōkan, presto si confuse il nome della scuola con quello del suo metodo. Il gruppo Shōtōkai viene rifondato nel 1956 con il fine della pratica e della preservazione dell’arte scevra da qualsias influenza di tipo sportivo e commerciale. I maestri che procedettero alla rifondazione del gruppo, che da Karate-dō Shōtōkai (NKS), furono Gichin Funakoshi, Shigeru Egami, Genshin Hironishi, Isao Obata (gli allora assunse il nome di Nihon ultimi due fuoriusciti dalla Nihon Karate Kyōkai - NKK o JKA – che sorse proprio per iniziativa di Obata), e Hiroshi Noguchi. La presidenza e la direzione tecnica del gruppo venne conferita allo stesso M° Gichin Funakoshi che la mantenne fino alla sua morte, avvenuta il 26 aprile dell’anno seguente. Alla morte del maestro Funakoshi, per suo volere, il dōjō Shōtōkan (ricostruito dopo essere stato distrutto dai bombardamenti americani del 1945), i suoi scritti inerenti il Karate-dō ed il suo simbolo, la tigre creata dal pittore ed allievo Hoan Kosugi vennero consegnati alla Nihon Karatedō Shōtōkai.
Per quanto ovvio e ben conosciuto ribadisco che, all’epoca, il termine Shōtōkai non indicava ancora uno stile o una scuola diversa e che i due gruppi, NKS e NKK (JKA) praticavano, al di là di alcune divergenze di opinioni, lo stesso Karate. La differenza principale era il rifiuto da parte della NKS della competizione sportiva. Solo diversi anni dopo il termine Shōtōkai verrà utilizzato, soprattutto al di fuori del Giappone, come sinonimo del metodo del M° Egami.